giovedì 12 settembre 2013

Le cose cambiano come fa il vento.

Non avrei mai pensato di dover scrivere queste parole. Non avrei mai pensato di sentirmi così male da pregare il cielo di spegnersi per darmi un attimo di tregua. Non avrei mai pensato di ritrovarmi SOLA dall'altra parte del mondo, con in mano il mio futuro. Non avrei mai pensato che ogni aspettativa, ogni speranza, fosse cancellata in pochi giorni. Eppure è successo; le cose sono cambiate e io mi trovo nella classica situazione del fatidico cambio famiglia, scuola e città.
Tuttavia voglio scrivere tutto dal principio, da quando i fatti hanno cominciato a mutare e ogni muro crollare; lo faccio soprattutto per me stessa, per riuscire a capire quale via devo intraprendere ora.

Ho avuto da subito delle perplessità nei confronti della scuola, non tanto per il sistema in se, ma perchè qui faccio solo tre materie che faccio nella mia scuola in Italia e potete immaginare il livello. Svolgo circa 20 ore di scienze, che non ho mai fatto (a parte le basi) e quindi mi trovo molto in difficoltà, anche per via della lingua. Nonostante ciò dopo i primi giorni ho deciso che alla fine mi sarei arresa a questa cosa e avrei recuperato una volta tornata, anche perchè con alcuni miei compagni di classe mi trovo molto bene.
Ma come si sa i problemi non finiscono mai, ed ecco che vengo presa di mira da alcuni professori e dalla preside; comincio a finire in direzione senza sapere il perchè, gli insegnanti mi sgridano perchè non rispondo alle domande in spagnolo, pretendono che svolga pagine e pagine di compiti che non riesco a fare. Dal principio non hanno capito in che situazione mi trovo, un'esperienza molto bella ma allo stesso tempo difficile, anche perchè non parlo ancora la lingua decentemente. Ho chiesto un pò di aiuto e tolleranza per questo primo periodo ma tutto ciò che ho ottenuto è stata una porta chiusa in faccia. 

A dispetto di ciò ho pensato che alla fine mi sarei adattata e mi sono concentrata sulla famiglia; peccato che due settimane fa mi sono resa conto di non averla una famiglia. Eravamo alla festa di benvenuto di AFS, in un posto da film e tutto andava bene finchè non ho cominciato ad osservare le altre famiglie e come esse si comportavano nei confronti degli altri exchange. Famiglie unite, sorridenti, strette intorno al loro nuovo figlio straniero; e io lì, in compagnia dei genitori di una mia amica, mentre mia madre si faceva i suoi affari. Non una parola in tutta la giornata.
Al ritorno a casa ci siamo accorte che non c'era la luce (no internet quindi) e io sono entrata in crisi, perchè mio nonno in Italia stava male ed era in ospedale; avevo le lacrime fino alla pancia e la madre ospitante, dopo avermi vista, ha prontamente deciso di chiudersi in camera senza dire una parola, lasciandomi sola al buio. Credo di non avere mai provato una sensazione così brutta in vita mia, e credetemi ne ho passate tante.

In queste settimane ho provato a parlarne, cercando di risolvere e per fortuna almeno mia sorella mi ha ascoltata, comportandosi come una vera tutor e volontaria. Tuttavia non basta, perchè il padre non c'è e io ho bisogno di una figura adulta con cui poter parlare.
Ho aspettato, credendo che fosse solo questione di adattamento, che fosse colpa mia, ma ogni giorno va peggio; mi sento completamente fuori posto, in casa è come stare in albergo con degli amici. Non riesco ad essere me stessa né a godermi tutto questo perchè sono in trappola.
Dentro di me sento sempre la voglia di uscire per una passeggiata, per scattare qualche foto, per andare a bere un caffè con gli amici; ma sono sempre chiusa in camera perché non ho il permesso… e poi mi dicono pure che dovrei uscire! Mah!

Comunque oggi mi sono fatta coraggio e ho chiesto il cambio famiglia. Pensavo che sarei andata nel centro locale vicino, che collabora con il nostro ma non me lo permettono. Così dovrò lasciare anche il poco di buono che ho trovato e costruito qui, per trasferirmi chissà dove; all’inizio ci sono rimasta male, ero indecisa e preoccupata ma tutto ciò che voglio è andare via, non mi importa dove.
Nonostante tutto questo, l’ultima cattiva notizia è arrivata qualche minuto fa: AFS non mi concederà il cambio prima di un mese, forse di più. Mi sembra che ogni volta che cerco di fare qualcosa per sistemare, per rialzarmi, ci sia sempre qualcuno o qualcosa che mi ributta a terra.

Non so cosa farò ora, domani. Non so dove finirò né quanto tempo ancora potrò resistere. Confido in un aiuto inaspettato, un miracolo magari.


Una Nana senza forze.

4 commenti:

  1. Tieni duro. Sei stata selezionata tra quelle migliaia di ragazzi perché si sapeva che non sarebbe stato facile ma tu ora sei nella tua avventura. Hai fatto benissimo a chiedere il cambio e il tempo k serve per trovarne una nuova e decente poi ti verrà ricompensato. Se hai bisogno di una amica, anche se al di la dell' oceano io ci sono.
    Alice, Norvegia

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    1. Grazie mille Alice, fa sempre piacere sentirsi dire queste cose! Sono proprio le persone come te, lontane ma vicine a darmi forza!

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  2. Fatti forza, tra poco tutto si sistemerà e comincerà ad andare meglio. Non passare troppo tempo a preoccuparti, perchè l'ansia non risolve i problemi e ti fa sentire peggio. Stai tranquilla, le cose andranno per il verso giusto e presto ti potrai godere quest'esperienza, meravigliosa e difficile allo stesso tempo. Ti auguro tanta fortuna <3

    Benedetta, Canada

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  3. Ciao, ho scoperto ora il tuo blog e ho iniziato a "leggerti".
    Mi sento di poterti dire keep calm, respira e cerca di ragionare. Nessuno ci aveva detto sarebbe stato facile ma noi l'abbiamo voluto fare comunque perchè crediamo in questa esperienza e siamo forti. Le lacrime aiutano sempre, e parlo per esperienza personale!
    Prova a fare pressione su AFS, non possono negarti il cambio famiglia!

    Se ti va passa dal mio blog, sono per un semestre in Nuova Zelanda ;)
    lamianuovazelanda.blogspot.it

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