giovedì 24 ottobre 2013

Questo è un nuovo mondo, un nuovo giorno, nel battito forte del mio giovane cuore.


Dopo il primo mese in cui perfino questo blog è stato testimone della mia sofferenza, non pensavo che le cose si potessero sistemare in così poco tempo e così splendidamente bene. Oramai sono 3 settimane che me ne sono andata da quella casa, lasciandomi tutto alle spalle e ricominciando ancora, come la prima volta, solo più forte e temprata.

Il cambio di famiglia è stata una cosa rapida e veloce, costituita da tante piccole scelte prese da sola, senza mai voltarmi indietro.
Il primo passo è stato senza dubbio il rendermi conto che era importante per me stare in questa città, nonostante i problemi con la scuola; è bastato dimenticarsi un attimo del dolore che stavo provando per realizzare le splendide persone che ho al mio fianco qui. Persone che si sono interessate di me dal primo istante, sebbene ci fossero le difficoltà linguistiche di mezzo, cultura e modi di fare differenti. Ragazzi e ragazze che mi vogliono bene come Nana, non come la ragazza italiana con cui sarebbe bello farsi vedere in giro. Loro, i miei AMICI, sono ciò che mi da il sorriso e la forza ogni giorno. E poi sì, è giusto ammetterlo, ho anche conosciuto qualcuno di più speciale, che sta dando a questa esperienza una svolta inaspettata, un ritmo mai costante ai miei sentimenti.
Quindi, chiuso il capitolo 'cambio di centro locale', la nuova missione era trovare una nuova famiglia e questa responsabilità era della coordinatrice, ovvero la mia ex mamma, ovvero la simpatica squilibrata. Dopo due settimane in cui aspettavo nutilmente notizie ho deciso di darmi da fare per mio conto, finchè C. un mio compagno di classe e amico mi ha proposto di essere ospitata dalla sua famiglia.

I giorni passavano e non mi veniva data una risposta, la famiglia era indecisa e io sempre più ansiosa; fino a quando arrivò quel giovedì, 26 settembre.
Arrivai a scuola come sempre e subito iniziarono i problemi; le mie due migliori amiche (rispettivamente exchange norvegese e sorella ospitante) mi dissero che mia madre aveva detto delle cose false ed orribili ad AFS nazionale sul mio conto e sul loro. In preda al panico e sfinita da questo tipo di situazioni, chiamai la mia tutor dicendo 5 semplici parole 'non ce la faccio più'; per fortuna lei capì e finalmente arrivò la tanto attesa autorizzazione al cambio. Non sapevo in quale casa sarei finita, ne quando; tuttavia non mi importava nulla perchè l'incubo era finito e potevo tornare finalmente a vivere la mia esperienza.
La sera, tornata a casa dopo una giornata vissuta al 100%, mentre impacchettavo le mie cose, come un segno del destino arrivò quel messaggio: 'Abbiamo parlato con l'associazione, scusa se ti ho fatto aspettare. Ti vengo a prendere domani hermana'.

E così adesso sono qui, nella mia nuova splendida host-family. Qui ho trovato tutto quello che cercavo: amore, rispetto, dialogo, partecipazione. E' la classica famiglia latina composta da circa 100 parenti stretti; uno dei miei migliori amici è finito per diventare mio cugino! La mamma è una signora dall'aspetto classico e pulito, ma con un carattere forte e giovane, sempre in cerca di qualcosa da fare o d'aggiustare. Il papà è super-messicano, sia nell'aspetto che nel carattere, trova sempre il modo di farti sorridere. Ed infine ho due fratelli maschi: Con C. (già nominato) il rapporto si è rafforzato ed ora siamo praticamente inseparabili, anche perchè lui, gay, mi capisce in un modo meraviglioso. Q. invece, 25 anni, è timido e riservato ma mi ha subito fatto sentire sua sorella; pensate che mi ha lasciato la sua camera e si è comprato un divano su cui dormire!

In sole 3 settimane ho vissuto delle emozioni fortissime, che mi rendono una persona felice oggi. Sono orgogliosa di aver deciso di venire qui nonostante la paura iniziale perchè, come mai in nessun luogo prima, posso dire di sentirmi a casa.


Non ringrazierò mai abbastanza chi mi ha dato questa opportunità. 
México, te amo.


Una Nana che si sente finalmente se stessa.


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